Nel concetto di “share of voice”, marketing e comunicazione si fondono per misurare la presenza di un brand rispetto ai competitor, verificare l’impatto reale nelle conversazioni di settore e trasformare la visibilità in influenza. Continua a leggere per saperne di più.
Share of voice: marketing che fa rumore
In lingua italiana la share of voice si può tradurre letteralmente come “quota di voce” e rappresenta una delle metriche chiave di marketing e digital advertising.
In origine, quando l’advertising non era ancora digitale, la share of voice rappresentava la quota di spazio fisico o di tempo pubblicitario acquistato da un’azienda sui media tradizionali. Oggi questa accezione si è espansa, andando a inglobare fattori come la presenza organica sui motori di ricerca e sui social.
Il segreto dietro la longevità della share of voice? La capacità di misurare la visibilità di un brand nel mercato di riferimento e su diversi canali per metterla a confronto con quella dei competitor, mapparne le evoluzioni e comprendere la posizione all’interno della percezione degli utenti.
Non è un caso, quindi, che la share of voice sia legata a doppio filo con metriche come impressions e reach, brand awareness, engagement rate e, ovviamente un’altra “quota” determinante—la share of market.
Share of Voice vs Share of Market: ecco di cosa stiamo parlando
“Share of market/share of voice… non è la stessa cosa?” Nonostante si tratti di un equivoco diffuso, la risposta è negativa.
Rispetto al concetto di share of voice introdotto poco fa, infatti, quello di share of market indica la percentuale delle vendite di settore raggiunta dal brand:
(vendite dell’azienda / vendite totali del mercato) x 100
In modo simile a quanto avviene con la share of voice, la share of market definisce lo spazio occupato dal brand rispetto ai competitor: quello che cambia è il focus—se da una parte lo scenario è quello comunicativo, dall’altro è quello commerciale.
In entrambi i casi, però, si tratta di metriche estremamente importanti per valutare il livello della concorrenza, monitorare la crescita dell’impresa e fissare obiettivi realistici all’atto della pianificazione strategica.
Market Share vs Share of Voice: contrapposizione o combinazione?
Se a livello teorico possiamo analizzare la contrapposizione “market share vs share of voice” per apprezzare meglio la differenza tra i due concetti, non ci sono dubbi che questi vadano considerati come due facce di una stessa medaglia: la competitività del brand.
La share of market, infatti, rappresenta un indicatore chiave per gli investitori intenzionati a capire a quale quota di mercato può ambire il brand, e allo stesso tempo la share of voice li mette in condizione di valutare l’efficacia della sua comunicazione, evidenziare il potenziale di miglioramento e prendere decisioni informate su investimenti adv, contenuti e PR a vantaggio dell’influenza e della riconoscibilità del marchio.
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